L’ingegno umano per custodire il bene più prezioso : l’Acqua
La mattinata non è delle migliori ma non importa. Il cielo è a chiazze grigio e azzurro ma non sminuisce assolutamente la bellezza di Urbisaglia. Il piccolo centro è ancora sornione la Domenica mattina, la tranquillità è padrona. Un buon caffè, una passeggiata in centro tra le attività in fase di carburazione e son pronto.
Prenotare la visita è stato molto semplice
Una semplice mail all’indirizzo trovato nel sito web Urbisaglia.com per conoscere gli orari, una chiamata al numero della guida, ben visibile sulla vetrina dell’ufficio della pro-loco a metà del corso principale. Un po’ di logica attesa. Finito.
Non mi dispiace aspettare passeggiando in centro, sono in ottima compagnia. Anche tre amici hanno deciso di sfidare il tempo ed accompagnarmi. La Rocca ed il parco è sempre un bel vedere
L’attesa è terminata. E’ ora di visitare il serbatoio Romano ad Urbisaglia.
Visitare il parco archeologico di Urbis Salvia significa per molti, l’anfiteatro ed il tempio criptoportico ti invitò però a non sottovalutare il Serbatoio Romano, la miglior soluzione visitare tutti i siti del parco 🙂 semplice.
Raccogliere l’acqua e custodirla è una risposta che la civiltà sceglie per convivere con il territorio
Partendo dall’ingegno ed usando le condizioni che Madre Natura concede. La città nel tratto pianeggiante utilizza senza stravolgere le pendenze delle colline circostanti. La scelta della posizione, dei volumi ed anche il basso impatto ambientale, il serbatoio romano come recita la scritta è stato riportato alla luce nel 1947,non credi siano segni di civiltà?
L’entrata è lungo la salita che porta al centro storico venendo da Maestà di Urbisaglia, in realtà è il preludio al secondo ingresso interno prima del tunnel di ispezione. Spazi stretti, luce tenue ed umidità sono caratteristiche imprescindibili. Come spiega benissimo Enrico la guida l’architettura non è molto differente da epoche molto più recenti, segno dell’avanguardia dell’opera. Il serbatoio è composto da due grandi gallerie comunicanti, lunghe 51 metri ed alte più di 4 metri, una capacità complessiva di 1000 metri cubi d’acqua.
Non è l’imponenza da sottolineare quanto la semplice genialità del sistema
Un ingresso dell’acqua nella parte alta, proveniente dal crinale della collina, che riversa l’acqua nelle vasche scavate nei vari strati di terreno ed col tempo impermeabilizzato , dei fori sul soffitto per arieggiare e facilitare la decantazione. Nella galleria opposta il foro di uscita in basso verso la canalizzazione, per portare la vita al paese a valle. Tutto semplice, funzionale, fondamentale.
Le gallerie portano i segni del tempo nelle formazioni calcaree
L’ambiente è molto particolare, la mia sensazione è di orgoglio per la civiltà romana unita ad un misto di voglia di maggiore curiosità, lascio a te la decisione se andare o meno, io te lo straconsiglio.